chitosano contro i brettanomyces

RISOLUZIONE OIV-OENO 462-2014 : CODICE DI BUONE PRATICHE VITIVINICOLE PER EVITARE O LIMITARE LA CONTAMINAZIONE DA BRETTANOMYCES

Disponibile sul sito web OIV

http://www.oiv.int/oiv/info/it_resume_resolutions_ag_Argentine_2014

ed allegata, nella versione Italiana, su questa pagina.





Tra le pratiche enologiche consigliate nella risoluzione, riportiamo quelle più strettamente correlate alla gestione delle fermentazioni e all’utilizzo delle biotecnologie:

“Durante la FA, la diversità microbica diminuisce e la specie Saccharomyces cerevisiae diviene quella dominante. Tuttavia, Brettanomyces, a causa della resistenza all'etanolo e del basso fabbisogno di nutrienti che la contraddistinguono, è in grado di svilupparsi non appena la FA rallenta o si arresta. Si devono attuare le pratiche enologiche comunemente raccomandate per la gestione della fermentazione.

L'inoculo dei mosti facendo uso di lieviti selezionati conduce a una FA più affidabile. “

(…)

“Il coinoculo dei lieviti selezionati e dei batteri lattici selezionati può contribuire a ridurre la fase di latenza tra fermentazione alcolica e malolattica e, quindi, lo sviluppo dei Brettanomyces. “

(…)

“L'uso di colture starter di batteri malolattici è un buon modo per contrastare lo sviluppo di Brettanomyces. In alcuni studi hanno dimostrato che il coinoculo o l'inoculo sequenziale precoce impediscono la contaminazione da Brettanomyces, riducendo la fase di latenza tra la FA e la FML. “

(…)

“L’aggiunta di chitosano è una possibile alternativa per controllare la crescita dei microrganismi indesiderati, soprattutto i Brettanomyces. “

Augurandoci di aver fatto cosa gradita nel segnalarvi la pubblicazione, vi auguriamo buona lettura del documento integrale allegato e vi preghiamo di contribuire a darne diffusione.

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Appunti di enologia